Sussurro (Sigurður Pálsson)

Ora tutto sussurra
tranne il vento leggero
Lui tace sullo strapiombo
Non voglio
non posso
ascoltare quel sussurro
Che taccia col vento
Che s’affacci alla vertigine
all’abisso da capogiro
della lontananza

La tua lontananza

Un istante sul porto nel buio (Sigurður Pálsson)

Cupi i rombi dei motori
dal fondo della nave illuminata dai fari
Dal fondo delle viscere della nave
issano magli nervosi con ritmo di catena
Orgogliosa armonia di vento e metallo
al sottofondo greve di mestizia dei flutti
Un brivido mi schiuma dentro e la voglia
di gettarmi nel fosco frastuono
sotto il ritmo di catena dei magli nervosi
Accecarmi nella tenebra
Sparire dalle luci dei fari
Nel dolore del mare senza riparo
con un urlo infinito
nerboruto e ancorato
in gola.